(Milano, 19 Luglio) La Giunta della Regione Lombardia ha
deciso di impugnare davanti al Consiglio di Stato la delibera
del Tar della Lombardia (n° 1914 del 9 luglio) che ha accolto il
ricorso del Comitato civico contro il potenziamento della tratta
ferroviaria Rho-Gallarate. Lo ha comunicato l'assessore
regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo.
POSSIBILE DANNO IN CHIAVE EXPO - Il provvedimento del Tar,
sospendendo la delibera del Cipe, che dava il via libera ai
lavori per settembre per la tratta integrale fino a Parabiago,
rischia di produrre un danno in chiave Expo. L'allungamento dei
tempi di cantiere, a partire dall'apertura, renderebbe
incompatibile l'attivazione dei servizi ferroviari di
collegamento con il sito di Expo. "La Giunta regionale si è
mossa con la massima urgenza - ha spiegato l'assessore - per
consentire di arrivare a Expo anche col treno, obiettivo oggi a
rischio per la decisione del Tar. Il mio auspicio è che il
Consiglio di Stato si pronunci al più presto, per evitare di
trovarci il 1 maggio 2015 con i cantieri ancora aperti e i
lavori non conclusi. Altrimenti rischiamo di vedere un interesse
pubblico pregiudicato".
SENTENZA SORPRENDENTE E CONTRADDITTORIA - Regione Lombardia ha
deciso il ricorso ravvisando elementi sorprendenti e
contraddittori nella sentenza del Tar. "Il Tribunale
amministrativo - ha ricordato l'assessore regionale - si è
espresso in maniera sorprendente, annullando una delibera del
Cipe, che è inserita anche nel Decreto della Presidenza del
Consiglio dei ministri per Expo, che individua le opere
connesse, per le quali si segue una procedura particolare a
salvaguardia della rilevanza nazionale. Si tratta di un parere
contraddittorio, perché accetta il ricorso del Comitato pur
avendo affermato nel dispositivo che il Comitato non aveva la
legittimazione per fare questo ricorso".
LE INFRASTRUTTURE SERVONO - A motivare il ricorso del Comitato
era stata una variazione al progetto preliminare, da 3 a 4
binari. "Questo è un altro aspetto discutibile - conclude
Cattaneo - perché spesso, e penso anche a opere più complesse
come la Pedemontana, abbiamo introdotto modifiche tra progetto
preliminare e quello definito anche in accordo con gli Enti
locali. A guardare la sentenza del Tar, una modifica
migliorativa sul definitivo, pur concordata coi soggetti
interessati, dovrebbe richiedere un nuovo progetto preliminare,
ricominciando da capo tutto l'iter e perdendo anni di tempo. Con
la decisione della Giunta di impugnare l'atto davanti al
Consiglio di Stato speriamo di poter partire al più presto con
l'opera e concluderla in tempo per l'Expo, riaffermando il
principio in base al quale esiste un interesse pubblico anche
nella realizzazione delle infrastrutture che, nel rispetto dei
tempi e dei costi, sono necessarie alla Lombardia e all'intero
Paese".