(Rimini, 22 Agosto) "Premiare le Regioni virtuose, non solo
per garantire un uso più produttivo delle risorse in un momento
in cui scarseggiano, ma anche per incentivare tutti a fare
meglio. E questo deve valere sia sul piano economico, che su
quello delle competenze".
E' questo l'invito pressante che, dal Meeting di Rimini,
l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione
Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha rivolto oggi al Governo
intervenendo dal palco del convegno "L'Italia che arriva".
Un invito che si traduce nella richiesta di una maggiore
congruità nell'assegnazione di fondi per gli investimenti
infrastrutturali e nel dare risposta alle esigenze di maggiore
autonomia di alcune Regioni.
Sul fronte di queste riforme, l'intervento dell'assessore
lombardo ha mostrato la fotografia di un'Italia a due velocità.
STOP ALLA SPESA STORICA - Sul piano economico Cattaneo è stato
netto: "Si continua a non fare alcuna differenza tra chi è
virtuoso e chi non lo è con ripercussioni negative sull'intero
Paese".
"In un momento in cui il risanamento dei conti pubblici riduce
anche le risorse per le infrastrutture - ha detto - i denari
necessari non vanno più assegnati a pioggia e a fondo perduto,
ma secondo criteri basati su costi standard e premialità,
privilegiando chi è capace di utilizzarli come leva per mettere
in campo altre risorse, in modo da produrre un effetto
moltiplicatore. In Lombardia ci siamo impegnati a fare meglio e
con meno risorse dello Stato grazie a una grande capacità di
coinvolgimento di capitali privati".
L'ESEMPIO DI BREBEMI, TEM E PEDEMONTANA - L'esempio portato
dall'assessore è quello delle tre autostrade regionali Brebemi,
Tem e Pedemontana: su 7,5 miliardi di euro di costo netto per la
loro realizzazione, solo 1,2 è sono di contributo pubblico.
Una virtuosità lombarda che però non viene premiata:
"Analizzando come gli oltre 367 miliardi del Programma delle
Infrastrutture strategiche sono ripartiti tra le Regioni - ha
spiegato Cattaneo - vediamo che alla Lombardia vanno solo 3.478
euro per abitante, contro i 25.421 euro per abitante della
Calabria".
LA LOMBARDIA RENDE - "Queste scelte - ha proseguito Cattaneo -
hanno ripercussioni negative sull'intero Paese, perché i dati
confermano che investire sul nostro territorio assicura maggiore
produttività agli investimenti. Secondo alcuni studi che hanno
stimato gli impatti di Pedemontana, Expo e Malpensa inoltre, un
milione di euro speso per la costruzione di un infrastruttura
comporta 4 nuovi posti di lavoro in Lombardia e 2 nel resto
d'Italia".
Per questo, ha rilevato l'assessore, i 27,5 miliardi di euro di
opere infrastrutturali strategiche in corso di realizzazione o
già concluse in Lombardia potranno che avere un importante
"effetto volano" per l'economia di tutto il Paese. "E i quasi 10
miliardi di euro di opere ferme (per mancanza di fondi o perché
recentemente definanziate) sono incremento di Pil sottratto a
tutta l'Italia".
TEMPI CERTI - Altro tema affrontato da Cattaneo è quello dei
tempi certi nella realizzazione delle opere infrastrutturali.
"Spesso l'amministratore che si occupa di infrastrutture non
vedrà ultimato il frutto del suo lavoro perché le opere che
cominciano hanno in sé un valore di oltre e di infinito - ha
spiegato Cattaneo - per evitare che infiniti siano i tempi e le
cattedrali nel deserto, occorre che la politica contribuisca a
rendere possibile la conclusione dei cantieri nei tempi previsti
e la realizzazione delle infrastrutture che esprimono un
concetto di coralità per la costruzione del bene comune".
RIVEDERE INTESE STATO-REGIONI - Da qui la necessità che il
Governo punti a differenziare per valorizzare il potenziale e le
specificità delle singole Regioni.
"Questo significa - ha sottolineato l'assessore - che si deve
dare risposta alle esigenze di maggiore autonomia di alcune
Regioni, e allo stesso tempo sostenere la domanda di sviluppo di
altre. Mi auguro quindi che il Governo dia seguito alle buone
intenzioni contenute nelle linee guida all'Allegato
Infrastrutture 2013-2015, inaugurando un nuovo rapporto con le
Regioni anche attraverso la rivisitazione delle Intese
Stato-Regioni attualmente in vigore".
" Anche questa - ha concluso Cattaneo - può essere la sede
giusta per valutare meglio la priorità delle opere da finanziare
in base alla strategicità della localizzazione e per andare
nella direzione di una maggiore autonomia.