(Milano, 30 set) L'obiettivo è la navigabilità tutto
l'anno. Il fiume Po deve diventare un'infrastruttura attrattiva
per i trasporti via acqua tra Mediterraneo, pianura padana ed
Europa centrale, ma 365 giorni l'anno. Lo hanno ribadito ancora
oggi, nel corso di un convegno organizzato da Aipo, gli
assessori regionali alle Infrastrutture e mobilità, Raffaele
Cattaneo, e al Territorio e urbanistica, Daniele Belotti; nel
corso dell'evento, a cui ha partecipato anche il presidente del
consiglio regionale lombardo, Davide Boni, sono stati presentati
i contenuti di un'Azione progettuale co-finanziata dall'Unione
Europea e che vede partners AIPo (Agenzia Interregionale per il
fiume Po), Sistemi Territoriali, Provincia di Mantova.
"In un paese con oltre 1000 km di vie navigabili - ha esordito
Cattaneo - la prospettiva è restituire alle vie d'acqua il ruolo
centrale di via di comunicazione". Ma il punto di partenza non è
dei migliori. "Su un totale di 400 milioni l'anno - ha ricordato
Cattaneo - la Lombardia movimenta sull'acqua solo un milione di
tonnellate di merci. La Regione si è mossa in questi anni tra
studi e interventi concreti per migliorare la funzionalità dei
porti e la navigabilità del sistema fluviale. Ma finchè non
saremo riusciti a rendere navigabile il Po tra Cremona e
Mantova, lo scenario per gli imprenditori resterà incerto".
Dunque, navigabilità tutto l'anno, possibile, ha ricordato
l'assessore alle Infrastrutture, "solo con il progetto di
bacinizzazione del fiume". "Quello presentato oggi è il primo
passo - ha aggiunto Cattaneo - che si inserisce in un percorso
che Regione Lombardia sta seguendo, lavorando anche per far
crescere su questo tema la consapevolezza delle regioni
attraversate dal fiume".
"Mettiamo l'acqua al servizio dei trasporti - ha aggiunto
Belotti - i benefici non saranno solo economici ma anche per
l'ambiente. Come negli altri settori - dall'edilizia alle
infrastrutture - oggi servono progetti efficaci ma anche belli
ed ecocompatibili. Gli interventi per render navigabile il
grande fiume sono improcrastinabili, ma anche in questo caso
occorre anche una pianificazione seria, che preveda un risparmio
sempre più evidente del suolo, risorsa limitata". "Occorre fare
in fretta - ha concluso Belotti - troppo tempo è passato. E la
collaborazione con le altre regioni attraversate dal Po è
fondamentale".
"Il fiume riveste un'importanza strategica per Piemonte,
Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che da sole producono il 52%
del Pil di questo Paese - ha ricordato Boni - . Ecco perché
diventa urgente attuare quanto prima il progetto dell'intera
navigazione del suo corso la cui realizzazione rappresenterebbe
anche un'importante e decisiva azione nel rilancio del sistema
economico produttivo dell'intero Nord. Parlare di Po non
significa infatti solo soffermarsi su uno straordinario aspetto
geografico e naturalistico. Come è stato fatto per Danubio e
Rodano, l'infrastruttura naturale se sfruttata in maniera
corretta e intelligente diventerebbe un'alleata preziosa e
fondamentale per il rilancio della Lombardia".
Il progetto riguarda gli "Studi per il miglioramento
infrastrutturale del sistema idroviario dell'Italia del Nord"
nel settore delle reti transeuropee dei trasporti (TEN-T) e ha
come obiettivo fondamentale lo sviluppo del sistema idroviario
(fiume Po e canali collegati) con
adeguamento alla classe Va di navigazione e l'interconnessione
multimodale con gli assi stradali, ferroviari e marittimi di
interesse europeo.
I CONTENUTI DEL PROGETTO
L'iniziativa prevede quattro attività: sviluppo di un piano
generale del sistema idroviario dell'Italia del nord (Provincia
di Mantova); Progetto esecutivo delle opere per
l'adeguamento alla classe V del sistema Fissero-Tartaro-Canal
Bianco e progetto definitivo di ristrutturazione di Porto
Levante (Sistemi Territoriali); progetto definitivo del corso
libero del fiume Po (AIPo).
Nell'incontro di oggi particolare attenzione è stata riservata
al Progetto definitivo del corso libero del fiume Po, affidato
ad AIPo, grazie al quale si punta a portare la navigabilità del
fiume a 320/340 giorni all'anno, rispetto agli attuali 200/240,
intervenendo nel tratto tra Cremona fino al canale
Fissero-Tartaro-Canalbianco (intersezione Po/Mincio).
Lo studio di fattibilità condotto da AIPo ha individuato 21
interventi possibili. Lo studio definitivo, che include indagini
geotecniche, analisi ambientali e modelli matematici e fisici,
definirà successivamente i lavori da eseguire.
L'importo complessivo del progetto è di 5.880.000 euro, coperto
per il 50% dal contributo finanziario dell'Unione Europea
(2.940.000 euro), ed è così suddiviso: Provincia di Mantova
360.000 euro (di cui 180.000 di co-finanziamento dalla Ue),
Sistemi territoriali 3.020.000 euro (di cui 1.510.000 di
co-finanziamento europeo), AIPo 2.500.000 euro (di cui 1.250.000
di finanziamento europeo).